- PERIODO: luglio 2009
- TIPO di VIAGGIO: traversata in MTB
- DURATA: tre settimane
L'Alaska è una delle terre più aspre e difficili che abbia mai visitato.
Se avrete il tempo e la voglia di leggervi il mio libro
capirete a cosa mi riferisco.
Sicuramente non è una delle mete tradizionali di viaggio nemmeno tra gli stessi americani.
Per questo motivo ed ovviamente per la sua collocazione geografica viene definita
"The last frontiers": quando si è là in fondo, in mezzo alla natura sconfinata
e lontanissimi dalla civiltà come noi la intendiamo,
"The last frontiers": quando si è là in fondo, in mezzo alla natura sconfinata
e lontanissimi dalla civiltà come noi la intendiamo,
le sensazioni che si provano sono fantastiche e contrastanti al tempo stesso...
Nonostante la capitale sia Juneau, è Anchorage il cuore pulsante dell'Alaska:
da lì parte tutto...
da lì parte tutto...
o finisce tutto, nel mio caso.
Fairbanks, diverse centinaia di km più a nord è un valido punto di partenza
da dove esplorare il grande Nord.
E' bene organizzarsi con tutto il necessario (e a Fairbanks si può trovare più o meno di tutto...)
perchè poi non c'è più nulla...
Seguendo la mitica Dalton Highways si sale lungo una stradina maledetta
e fantastica al tempo stesso fino ai ghiacci perenni,
centinaia e centinaia di miglia nella foresta prima e nel nulla della steppa desolata poi.
e fantastica al tempo stesso fino ai ghiacci perenni,
centinaia e centinaia di miglia nella foresta prima e nel nulla della steppa desolata poi.
Gli unici punti d'appoggio sono Yukon River, Coldfoot e poi il nulla fino a Deadhorse nell'oceano artico.
Difficile raccontarlo un posto del genere...
Massi
